+++BARELLI IN PRIMA LINEA: ECCO COME SALVARE LO SPORT, SERVONO
200 MILIONI MA SI DEVE AGIRE SUBITO. IL PRESIDENTE DELLA FIN E' IL
PRIMO A SCENDERE IN CAMPO PER TUTELARE LE SOCIETA' SPORTIVE+++
In un intervista rilasciata al quotidiano 'Il Giornale', il presidente della
Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, lancia un grido d'allarme a nome di
tutto lo sport italiano: "Proteggiamo le società sportive - questo il grido
d'allarme del presidente Fin - sulle quali poggia tutto: l'emergenza le sta
distruggendo".
Rispondendo alle domande del giornalista, il
presidente federale non nasconde la drammaticità della situazione: "La verità è
che molte norme di sicurezza e contenimento resteranno in piedi fino a che
non ci sarà il vaccino. E questo potrebbe significare la morte dello sport in
Italia".
Barelli, primo tra i presidenti delle federazioni sportive italiane, non si limita a
lanciare l'allarme, ma propone soluzioni concrete: "La cautela dettata dagli
esperti va seguita - argomenta il presidente Fin - ma come per tutte le altre
attività produttive, se non si interviene a livello economico e con una visione
aperta, basata più sulla prevenzione che su norme che limitino solo la
frequenza nei luoghi, è chiaro che palestre, piscine e centri sportivi
rischieranno a breve di chiudere. Si discute tanto di sport agonistico, ma
proviamo un attimo a parlare di semplice attività motoria. Che poi vuol dire
salute. Potrebbe sparire. Per questo in settimana abbiamo presentato un
ordine del giorno nell'ambito della legge olimpica per Milano-Cortina che
vincola il governo a fare in modo che nell'organizzazione dei Giochi siano
realizzati dei risparmi da destinare alle associazioni sportive e allo sport di
base. Il ministro Spadafora si sta battendo per lo sport di base ma è ancora
troppo poco, serve un intervento deciso del governo. Pensando in positivo, e
cioè che fra qualche mese gli impianti possano riaprire, la verità è che per
allora rischieremo di trovarli falliti. Bisogna poter accedere al credito sportivo
però con tempistiche di restituzione diverse, 5 anni sono troppo poco; e,
soprattutto, sono necessarie risorse a fondo perduto, un'iniezione economica
come sta avvenendo in altri Paesi d'Europa".
Le parole del presidente federale sono condivise in pieno dal presidente del
Comitato regionale della Fin, Danilo Vucenovich: "Sono totalmente 'accordo
con le parole di Barelli - ha dichiarato Vucenovich - perchè la cosa più
importante ora è andare in soccorso delle società. Noi, come Comitato
regionale lombardo, agiremo in stretta sinergia con la Fin centrale per
sostenere in ogni modo possibile il mondo degli sport acquatici.